ATTRAZIONE ASTRATTA: MAGNELLI

Di Redazione

I meglio informati lo sanno già. Alcuni galleristi, su tutti Gian Enzo Sperone (non è un segreto), hanno diretto recentemente le loro attenzioni e i propri appetiti sull’astrazione della prima metà del ‘900 e sui Razionalisti.
Nella fattispecie: Atanasio Soldati, Manlio Rho, Bruno Munari,Mauro Reggiani, Carla Badiali, Luigi Veronesi, Osvaldo Licini, Mario Radice, e anche Alberto Magnelli.
A lui dedichiamo l’approfondimento odierno.

1956 Contrastes Violentes o.t. cm97x130

Alberto Magnelli, 1956, Contrastes Violentes, Olio su tela, cm 97 x 130

A pensarci bene, Kandinsky stesso nel 1934 espose con una sua personale al Milione di Milano, la galleria che costituì un punto di riferimento per le ricerche aniconiche italiane. E i dialoghi stilistici tra l’artista russo e i contemporanei italiani sono fitti. Esattamente come accade con gli anni ’60, l’arte italiana del periodo è celebrata a livello accademico ma snobbata dal mercato. Fino a quando non si inizia a intravederne un potenziale business.

Il momento di fortuna di un artista è sempre imprevedibile, ma se si seguono le orme dei grossi collezionisti e galleristi, quelli di primo livello, è possibile concludere buoni affari.

Alberto Magnelli, caposcuola dell’astrattismo europeo, è in mostra proprio in questi giorni alla prestigiosa Galleria Lorenzelli di Milano, in Porta Venezia.

La sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia risale addirittura al 1910.

I suoi prezzi oggi variano dalle poche migliaia di euro per una carta ben fatta a oltre 100.000 euro per i grandi lavori su ardesia, le cosiddette “lavagne”. Per citare un recente passaggio in asta molto proficuo, La cafetière del 1914, è stata battuta a Londra per 321.600 sterline (481 mila euro), il doppio rispetto alle valutazioni iniziali.

Lorenzelli con questa mostra (in corso dal 19 febbraio al 23 aprile 2016) vuole dar continuità al ciclo di esposizioni dedicato ai grandi maestri italiani dell’arte. Il gusto e la sensibilità del colore che caratterizzano la produzione artistica di Alberto Magnelli sono memori di quella lezione quattrocentesca che, declinata nel suo personale alfabeto astratto, riescono a far divenire il colore in forma architettonica.

Non solo Magnelli comunque.  Chi volesse approfittare del mercato degli astrattisti ha a disposizione ottime occasioni anche al di sotto dei 30-35 mila euro, una cifra adeguata per acquistare opere di primaria importanza realizzate da Radice, Reggiani, Veronesi, Badiali o Rho. Ancora per poco, sono destinati a salire.

1964 Profond et apparent o.t. cm146x97

Alberto Magnelli, 1964, Profond et apparent, Olio su tela, cm 146 x 97

Si ringrazia la Galleria Lorenzelli per le immagini.